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La Malaguti è stata una casa motociclistica italiana presente sul mercato dal 1930 e che, sin dalla fondazione, mantenne il carattere di un'azienda a conduzione familiare. Ancora nel 2010 era gestita dai nipoti del fondatore. Aveva sede a La Campana (frazione di San Lazzaro di Savena), con due ulteriori stabilimenti nel comune di Castel San Pietro Terme, entrambe località della provincia di Bologna. Il 31 ottobre 2011 l'azienda ha definitivamente terminato l'attività di costruttore motociclistico, dopo aver sospeso la produzione in aprile[1].

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Malaguti (disambigua).
Malaguti
Logo
Logo
Stato Italia
Forma societariaSocietà per Azioni
Fondazione1930 a Bologna
Fondata daAntonino Malaguti
Chiusura2011
Sede principaleSan Lazzaro di Savena
SettoreCasa motociclistica
Prodottimotociclette
Slogan«Idee in moto»
Sito webwww.malaguti.com

Storia


Un 38 Mosquito del 1955
Un "38 Mosquito" del 1955
Un 50 Express del 1958
Un "50 Express" del 1958
Una versione elaborata per le gare del 50 Gransport/Olympique del 1974
Una versione elaborata per le gare del "50 Gransport/Olympique" del 1974
Un 50 Olympique del 1976
Un "50 Olympique" del 1976
Un Fifty Black Special del 1978
Un "Fifty Black Special" del 1978
Un Phantom F12
Un "Phantom F12"

Dalle bici ai Mosquito


Nata nel 1930 a Bologna come rivendita e officina riparazioni per biciclette grazie a Antonino Malaguti,[2] un ventiduenne che a metà degli anni venti era stato una giovane promessa del ciclismo, la Malaguti divenne ben presto costruttrice di velocipedi con una produzione apprezzata, anche se limitata all'ambito felsineo.

Scampata ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, l'azienda riprese immediatamente la produzione e, data l'enorme richiesta di mezzi di locomozione del dopoguerra, nel 1949 iniziò a costruire un economico bicimotore con telaio a trave centrale di chiara derivazione ciclistica, dotato di trazione a rullo con motore Mosquito. In una lenta e costante evoluzione, lo stesso telaio venne dotato di sospensioni anteriori e posteriori, freni a tamburo, capiente serbatoio e motore a due tempi 49 cm³ della tedesca Espress Werke, completando la metamorfosi con i ciclomotori "Express" ed "Express Sport", messi in vendita nel 1957.

Fino alla prima metà degli anni sessanta la produzione Malaguti era diretta esclusivamente a ciclomotori economici destinati al trasporto di cose e persone, ma il boom economico e la motorizzazione di massa imposero la costruzione di ciclomotori per uso ludico, da parte dei quattordicenni.

Nel 1963, dopo aver concluso un contratto di fornitura con la Motori Franco Morini, viene presentato il ciclomotore sportivo 50 Gransport che ottiene un buon successo di vendite, particolarmente sul mercato francese dove è proposto con la denominazione 50 Olympique. Nella seconda metà degli anni sessanta alla rinnovata versione del 50 Gransport, dotata di vistoso doppio tubo di scarico bilaterale, viene affiancato il modello 50 Roncobilaccio, uno dei primi ciclomotori italiani da fuoristrada.

Nei decenni successivi videro la luce altri modelli dal buon successo commerciale come il Fifty del 1974, uno dei tuboni di maggior successo; nel 1985 venne presentato il Malaguti Runner 125 una motocicletta enduro.


Gli scooter con Phantom


Negli anni successivi la produzione venne spostata verso il settore degli scooter; nel 1994 venne presentato quello di maggior successo, il Phantom, la cui vendita continuò per tredici anni, concludendosi a fine 2007 sostituito dalla nuova versione "R". Per molti anni ha avuto uno stretto rapporto di collaborazione con l'azienda motoristica Tedesca Sachs e ha stretto rapporti di collaborazione anche con la Yamaha per la fornitura dei motori destinati agli scooter di maggior cilindrata.

Nei primi anni duemila investe massicciamente nel settore degli scooter medio-grandi portando in produzione numerosi modelli dai compatti Ciak e Centro fino ai più grandi Madison, Blog, Password e SpiderMax con motore 500.

I ciclomotori della produzione attuale montano propulsori di produzione Yamaha, Piaggio, Minarelli e Keeway Motors.

La sinergia presente ormai da molti anni tra Ducati e Malaguti, in cui da tempo lavorano anche il figlio Learco (nome imposto in onore di un grande amico di Antonino, Learco Guerra,[3]) e i nipoti Marco e Antonino (stesso nome del nonno), è testimoniata dal fatto che questa azienda spesso produca modelli e repliche griffate Ducati Corse. Tra gli ultimi modelli in produzione si registra il ritorno alla produzione di motociclette stradali di concezione classica come il Drakon.


La chiusura


L'azienda, da tempo in difficoltà, ha annunciato il 10 ottobre 2011 la chiusura dell'attività entro novembre dello stesso anno.[4] In effetti l'azienda di Bologna -dopo aver rescisso i contratti coi fornitori- termina gli assemblaggi dei pezzi residui idonei a esprimere esemplari completi, e, in una sequenza programmata, chiude definitivamente l'attività nel mese di febbraio 2012; il precedente 19 dicembre 2011 era stata abbattuta anche la storica insegna posta sul capannone dell'azienda, per non dover pagare la tassa sulla pubblicità.[1]

Lo stabilimento n°3 (confinante con l'area di servizio autostradale Sillaro) verrà successivamente acquistato dalla Robopac, azienda attiva nel settore degli imballaggi[5]; resta inutilizzato il n°2.


Riutilizzo del marchio


L'attività di una sparuta parte dei dipendenti, una volta smantellato lo stabilimento di Castel San Pietro Terme, si era inizialmente concentrata sul settore ricambi ancora per qualche tempo, al fine di onorare le obbligazioni contratte in tal senso (fornitura pezzi fino a esaurimento e assistenza garanzia e post vendita)[1]. In seguito Malaguti ha cominciato a occuparsi di assistenza e ricambi per tutte le marche di scooter e moto poi ha avviato la commercializzazione di biciclette elettriche e kit di trasformazione "e-bike"[6].

Nel 2017 si tenta di ridare vita al marchio, da parte di esterni, non trovando riscontri della famiglia Malaguti detentrice dei diritti sul marchio.[7]

Nel 2018 la famiglia Malaguti ha concesso la licenza di utilizzo del marchio al gruppo austriaco KSR Group, proprietario anche del marchio Lambretta, e annuncia all'EICMA una nuova gamma di veicoli destinati alla produzione con motore di origine Piaggio.[8]

Nel 2019 vengono lanciati sul mercato europeo i primi modelli della gestione KSR frutto di una operazione di rebadge: Madison, Monte Pro, RST, XSM e Dune. Tali modelli non sono altro che ex produzioni del gruppo Piaggio assemblate in Cina dalla Zongshen (con la quale la stessa Piaggio ha una joint venture per il mercato locale).[9] Il Madison che non è altro che il vecchio Gilera Nexus/Aprilia SR Max 300 che Piaggio produce ancora per il mercato cinese, differisce dall’originale Nexus/SR Max solo per il logo frontale e per la strumentazione completamente digitale nonché per il motore 300 omologato Euro 4. Sia il motore che l’intero scooter sono prodotti in Cina dalla Zongshen.[10] La Malaguti Monte Pro 125 non è altro che la vecchia Derbi Mulhacén 125 Cafè, la RST è la vecchia Derbi GPR, la Malaguti XSM corrisponde alla Derbi Senda DRD, la Malaguti Dune è la vecchia Derbi Terra Adventure.

Nel fine 2021 viene lanciato lo scooter Malaguti Mission che è un rebadge del cinese Jincheng Grasshopper.

Nel 2022 invece nascono i primo modelli progettati dal gruppo austriaco KSR e disegnati da Kiska: la Drakon 125 prodotta in Cina da Zongshen e il Madison 125 e 150.[11]


Competizioni


Dal 2003 l'azienda ha anche preso parte alle gare del motomondiale nella classe 125 (Malaguti reparto corse) con vari piloti tra i quali Gábor Talmácsi e Tomoyoshi Koyama, mentre il team è gestito dalla Engines Engineering, così come la motocicletta, ma senza riportare risultati di rilievo e ritirandosi al termine del Motomondiale 2006.

Miglior risultato : 6°Tomoyoshi Koyama, GP Portogallo 2006

AnnoMotoGommePiloti PuntiPos.
2003Malaguti 125DFabrizio Lai 16 18 23 Rit Rit 19 14 Rit 15 18 12 24 18 17 13 18 11
Julián Simón 19 27 Rit 20 Rit 24 17 18 20 22 Rit 25 24 25 12 19
AnnoMotoGommePiloti PuntiPos.
2004Malaguti 125DManuel Manna 26 24 23 Rit Rit Rit 23 26 Rit Rit 22 22 23 Rit Rit Rit 43
Gábor Talmácsi Rit Rit 16 13 17 17 19 16 13 Rit 7 8 Rit 8 11 9
AnnoMotoGommePiloti PuntiPos.
2005Malaguti 125DMichele Pirro Rit 19 13 Rit 19 Rit Rit NE Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit 23 3
Sasha Hommel 24 NP NP NE Rit 23 Rit 30
Gioele Pellino 17 20 28 21 NE 18 23 24 22
Jules Cluzel NE 22 Rit
AnnoMotoGommePiloti PuntiPos.
2006Malaguti 125DTomoyoshi Koyama 12 15 9 9 13 15 15 NE 16 Rit 12 7 6 14 49
Alexis Masbou NP NP 20 Rit 29 Rit Rit Rit 25 NE 23 NP
Hiroaki Kuzuhara 28 26 NE
Georg Froehlich 32 NE
Kazuya Otani NE Rit 28
Legenda1º posto2º posto3º postoA puntiSenza puntiGrassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non validaNon qual./Non part.Ritirato/Non classSqualificato'-' Dato non disp.

Note


  1. Adesso è proprio finita Alla Malaguti tolta anche l'insegna | David Marceddu | Il Fatto Quotidiano
  2. L'officina Malaguti dalle bici alle moto, su bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 12 aprile 2018.
  3. Filippo Raffaelli, Marco Montaguti, Nicodemo Mele, Capitani coraggiosi, Marzabotto, Inedita, 1997, p. 129
  4. Moto: niente intesa, Malaguti chiuderà a fine ottobre - Industria e Mercato - Motori - ANSA.it
  5. Nuova vita alla vecchia Malaguti - Con Aetna sarà l’hub del packaging, su corrieredibologna.corriere.it, Corriere di Bologna, 28 maggio 2017. URL consultato il 31 marzo 2020.
  6. Sito Malaguti del 2014, su malaguti.com.
  7. "Malaguti siamo noi, non siamo affatto defunti", su lastampa.it, 1º settembre 2017. URL consultato il 13 aprile 2018.
  8. Malaguti riparte da EICMA 2018, su moto.it, 10 novembre 2018. URL consultato l'11 novembre 2018.
  9. Il ritorno di Malaguti, su dueruote.it, 29 maggio 2019. URL consultato il 12 luglio 2022.
  10. Malaguti Madison 300: nostalgia canaglia, su dueruote.it, 10 luglio 2019. URL consultato il 10 settembre 2021.
  11. Malaguti, due novità in arrivo: lo scooter Madison 125 e la moto Drakon 250, su gazzetta.it, 17 giugno 2022. URL consultato il 13 luglio 2022.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Malaguti

Malaguti is an Italian bicycle, scooter and motorcycle company based in San Lazzaro di Savena, founded by Antonino Malaguti in 1930. Producing bicycles until 1958, they then entered the motorcycle market. Noted for their use of small engines in their bikes. In October 2011, Malaguti laid off its remaining employees in Bologna, Italy as the company eventually folded.

[es] Malaguti

Malaguti es una compañía italiana fabricante de motocicletas, fundada en Bolonia en 1930 por Antonino Malaguti. Fue fundada como una sociedad fabricante de bicicletas.

[fr] Malaguti

Malaguti est une société de fabrication de scooters et motos italienne créée en 1930 à Bologne par Antonio Malaguti comme magasin de bicyclettes, puis comme fabricant. Depuis sa fondation, elle a conservé le caractère d'une entreprise familiale. En 2008, la société est toujours dirigée par les petits-enfants du fondateur. Le siège est à San Lazzaro di Savena et l'usine de montage à Castel San Pietro Terme, deux localités dans la province de Bologne.
- [it] Malaguti



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