La Ducati Paso fu la prima moto prodotta dalla Ducati in seguito all'acquisizione del marchio da parte del gruppo Cagiva. Fu prodotta in tre versioni: "750 Paso" (1986), "Paso 906" (1988) e "907 I.E." (1990). Presentata al Salone di Milano del novembre 1985[1], la Ducati Paso deve il nome al pilota Renzo Pasolini, detto "Paso", deceduto il 20 maggio 1973 in un incidente di gara nell'Autodromo di Monza durante il Gran Premio delle Nazioni. La moto si caratterizza stilisticamente per la carenatura integrale. Negli stessi anni il gruppo Cagiva produsse due motocicli con carenatura analoga alla Paso ma in segmenti di mercato inferiori: la Cagiva Freccia, una monocilindrica di 125cm³, e la Moto Morini Dart, una bicilindrica di 350 cm³ .
Il marchio bolognese, acquistato nel 1983 dal gruppo Cagiva, nel tentativo di superare i trascorsi difficili della gestione IRI, costruì una moto con caratteristiche tecniche e d'immagine innovative in grado di opporsi alla concorrenza giapponese.
Per raggiungere l'ambizioso obiettivo la Ducati si affidò a Massimo Tamburini, valente tecnico riminese e cofondatore della Bimota, autore di moto di grande successo come la Ducati 916 e le MV Agusta F4 e Brutale. I problemi da superare erano molti, in particolare era necessario utilizzare l'unico motore in produzione dalla Ducati, il bicilindrico a L di 90°, serie Pantah, giunto con molti affinamenti fino ai giorni nostri e unico nella produzione di serie ad essere dotato di distribuzione desmodromica, ma ai tempi affetto da problemi di affidabilità dovuti per lo più a lavorazioni meccaniche di modesta qualità.
Il progettista riminese vestì la motocicletta con una carenatura integrale, che celava alla vista ogni componente meccanica.
La moto venne dotata di dotazioni tecniche di ultima generazione: telaio in tubi quadri d'acciaio al cromo-molibdeno, forcella anteriore Marzocchi M1R, forcellone posteriore in lega leggera con biellismi ad azionamento progressivo, ruote da 16 pollici con pneumatici radiali di generosa sezione, motore con raffreddamento misto aria-olio, accensione elettronica e strumentazione completa, sebbene poco visibile durante la notte [2].
Il tutto per realizzare una moto che costituiva un'assoluta novità nella produzione Ducati: non una sportiva, ma una moto con espressa vocazione sport-tourer.
Nonostante le premesse il successo commerciale stentò ad arrivare poiché la moto era più costosa delle concorrenti, aveva prestazioni inferiori (erano dichiarati 73,44 cv a 7.900 giri per 200 km/h di velocità) e aveva ancora qualche limite di affidabilità a causa di un impianto elettrico non perfettamente a punto e soprattutto di un'alimentazione mediante un carburatore automobilistico, montato al centro del V dei cilindri, che risentiva dell'insufficiente smaltimento di calore nella guida a bassa velocità, dovuto alla ridotta misura degli sfoghi d'aria nella carenatura [2].
Paso 906
Al Salone di Colonia 1988[3] venne presentata la Paso 906, con cilindrata di 904 cm³ e 88 CV a 8000 giri per 220km/h di velocità massima, caratterizzata da raffreddamento a liquido e cambio a 6 marce, anche se restavano invariati ciclistica, impianto elettrico e alimentazione.
907 I.E.
La Ducati 907 I.E.
La maturità fu raggiunta con la 907 I.E., presentata al Salone di Colonia 1990[4], che perse tuttavia il nome "Paso".
Il motore restava il medesimo 904cm³ della Paso 906, ma il carburatore lasciò il posto ad un moderno (per i tempi) impianto Weber-Marelli che integrava accensione ed iniezione elettronica risolvendo i problemi di alimentazione delle versioni precedenti. La potenza salì a 90 CV a 8.500 giri e la velocità a 230km/h.
Anche la parte ciclistica fu modificata con cerchi da 17" che assecondavano una tendenza progettuale tuttora invalsa e diedero alla moto un'agilità e un equilibrio prima sconosciuti.
La produzione cessò nel 1992.
Caratteristiche tecniche
Caratteristiche tecniche - Ducati 750 Paso (1986)
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.)
2000 × 700 × 1100 mm
Altezze
Sella: 780 mm - Minima da terra: 170 mm - Pedane: 400 mm
Interasse: 1450 mm
Massa a vuoto: 195 kg
Serbatoio: 22 l
Meccanica
Tipo motore: Bicilindrico a 4 tempi a V di 90° longitudinale
Raffreddamento: ad aria
Cilindrata
748,1 cm³ (Alesaggio 88 x Corsa 61,5 mm)
Distribuzione: monoalbero azionato da cinghia dentata, due valvole per cilindro a comando desmodromico
Alimentazione: un carburatore Weber doppio corpo 44 DCNF 107 da 36 mm
Potenza: 73,44 CV a 7.900 giri/min
Coppia: 7,65 kgm a 6.350 giri/min
Rapporto di compressione: 10:1
Frizione: multidisco a secco a comando idraulico
Cambio: 5 marce a pedale ad innesti frontali
Accensione
elettronica a scarica induttiva Kokusan
Trasmissione
primaria ad ingranaggi a denti dritti, finale a catena
Avviamento
elettrico
Ciclistica
Telaio
perimetrale a doppia culla scomponibile in tubi d'acciaio al Cr-Mo
Sospensioni
Anteriore: forcella Marzocchi M1R teleidraulica con steli da 42 mm e antidive / Posteriore: forcellone oscillante e monoammortizzatore Öhlins (quasi subito sostituito dal Marzocchi Duoshock) oleopneumatico regolabile progressivo (sistema "Soft Damp")
Freni
Anteriore: doppio disco Brembo da 280 mm / Posteriore: disco singolo da 270 mm
Cambio: sequenziale a 6 marce. Rapporti di trasmissione: 0,857 - 0,958 - 1,091 - 1,350 - 1,764 - 2,466
Accensione
elettronica Weber IAW P7
Trasmissione
a catena, mod. Regina 135 OR 1/4" x 5/8" con 108 maglie - Rapporto di trasmissione finale=2,666:1 (15/40)
Avviamento
elettrico
Ciclistica
Sospensioni
Anteriore: forcella teleidraulica Marzocchi M1R con steli da 41,7 mm / Posteriore: forcellone oscillante con articolazione progressiva SoftDamp e monoammortizzatore regolabile Marzocchi Duoshock
Freni
Anteriore: doppio disco Brembo da 300 mm (320 mm mod.'92) / Posteriore: disco singolo Brembo da 245 mm
Pneumatici
anteriore da 120/70 ZR 17"; posteriore da 170/60 ZR 17" o 180/55 ZR 17"
Prestazioni dichiarate
Velocità massima
230 km/h
Fonte dei dati: DUCATI, tutti i modelli (Ian Falloon - 2006 Giorgio Nada Editore)
Produzione per modello e per anno
Descrizione\Anno
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
Totale
750 Paso
1986/87 Red
1023
828
7 / 87 Red Ed.
450
7 / 87 White Ed.
50
U.S.A. 1986 Red
2
390
Calif. 1987/88 Red
350
Calif. 1987/88 Blue
150
100
U.S.A. 1987/88 Red
1010
55
U.S.A. 1987/88 Blue
250
55
U.S.A. 1987/88 White
50
U.S.A. 1987/88 Power
50
Calif. 1987/88 Power
50
Totale
1025
3278
560
4863
Paso 906
Europe 1988 Red
502
Europe 1989 Red
400
U.S.A. 1988 Red
250
Switz. 1988 Red
100
Europe 1988 Blue
200
Europe 1989 Black
100
Europe 1988 Black
100
U.S.A. 1988 Blue
100
Switz. 1988 Blue
50
Totale
1302
500
1802
907 I.E.
Europe 1990
1
1052
Europe 1992
60
270
Europe 1992 Black
110
U.S.A. 1990
195
U.S.A. 1992
146
140
U.S.A. 1992 Black
64
California 1990
55
California 1992
63
40
California 1992 Black
27
Germany 1992
10
50
Germany 1992 Black
20
Totale
1
1302
500
500
2303
Totale
1025
3278
1862
501
1302
500
500
8968
Note
Nico Cereghini, Ducati Paso 750 Testarossa delle moto, Motociclismo novembre 1986, pag. 101
Bruno de Prato, Ducati Paso prova di gruppo, Super Moto Tecnica giugno/luglio 1988, pag. 50
Maurizio Gissi, Ducati Paso 906 nuova maxi bolognese, Motociclismo febbraio 1989, pag. 102
Giovanni Zamagni, Iniezione di stile, Motociclismo gennaio 1991, pag. 103
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии