La Kawasaki Z1000 (ZR-1000A1) è una motocicletta prodotta dalla Kawasaki in due serie distinte, la prima dal 1977 al 1980 e la seconda a partire dal 2003 riprendendo in chiave neo-classica i modelli senza carena (definiti anche naked) prodotti negli anni settanta dello scorso secolo, in particolare l'antesignano Z-1 del 1973.
Kawasaki Z1000
Kawasaki Z1000 del 1977
Costruttore
Kawasaki
Tipo
Stradale
Produzione
dal 1977
Sostituisce la
Kawasaki Z-1
Stessa famiglia
Kawasaki Z
Manuale
Prima serie
Kawasaki Z-1000 MKII della polizia
Presentato come erede della 900 Z1 nel 1977, si differenziava dalla progenitrice per un aumento dell'alesaggio del cilindro di 4 mm che faceva arrivare la cilindrata a 1.015 cm³.
Un'altra miglioria tecnica riguardava l'impianto frenante dove il freno a tamburo posteriore della 900 lasciava il posto ad un più moderno freno a disco.
Negli anni di produzione gli sviluppi successivi, oltre ad un generale aumento della potenza erogata dal propulsore, riguardarono l'aspetto estetico; da una due ruote completamente sprovvista di protezioni aerodinamiche si passò ad una maggiormente sportiva, la R, dotata di un piccolo cupolino e alla versione "ST" ove la sigla era l'acronimo di "Shaft Transmission" poiché in quest'ultima versione venne modificata anche la trasmissione passata dalla classica catena ad una maggiormente votata al turismo come quella a giunto cardanico.
La sua corrispettiva con trasmissione a catena era la Z 1000 MK II, assai simile nell'aspetto ma con molte differenze meccaniche e ciclistiche che la rendevano una specie di "gemella diversa".
La Z 1000 non aveva ancora esaurito la vena; nel 1981 debuttò la Z 1000 J con alesaggio ridotto a 69,4mm onde poter rientrare entro i 998cm³ limite ammesso per la categoria pista TT1, l'antesignana dell'odierna Superbike.
La Z 1000 J ricevette i nuovi carburatori Mikuni serie "BS" che assicuravano un'erogazione più docile anche parzializzando il gas a regimi molto bassi.
Ultima evoluzione, nel 1983 apparve la versione Z 1000 R per la quale Kawasaki sfruttò sapientemente il ritorno di immagine sportiva lanciando la livrea "Eddie Lawson replica" nel tipico colore verde dei modelli da corsa della Casa di Akashi. Per concludere merita adeguata menzione l'allestimento Police, assai amato per le prestazioni, il comfort ed il motore indistruttibile.
Assemblata negli stabilimenti Kawasaki Motor Corporation U.S.A. di Santa Ana, CA, la versione equipaggiata per la Polizia fu resa celebre dalla serie televisiva CHiPs e restò sorprendentemente in produzione fino al 2003; meccanicamente era sostanzialmente (nell'ultima versione) una Z 1000 J da 998cm³ dotata dei soliti 4 Mikuni BS 34 SS, mentre tra il 1978 e la fine degli anni '80 era in pratica una MK II con il 1015cm³, i vecchi Mikuni VM 28 SS e il pedale per l'avviamento di emergenza. Potente ed affidabile al punto che prima di mandarla in pensione in favore delle moderne BMW ad iniezione e catalizzate ci son voluti ben 25 anni di onorato servizio.
Seconda serie
Kawasaki Z1000 del 2003
Successivamente all'introduzione del nuovo modello che riprendeva l'antica denominazione di Z 1000, avvenuta nel 2003, sono state presentate le versioni di minor cubatura, Z750 e Z750s, quest'ultima semi-carenata.
Entrambi i modelli sono stati aggiornati ad inizio 2007, sia esteticamente sia tecnicamente, lasciando tuttavia invariata la cilindrata. Per ovviare ad un noto problema di vibrazioni il motore del modello 2007 è stato montato ancorandolo alla base dei cilindri.
Questa serie è stata prodotta fino al 2009, soppiantata dalla successiva serie.
Meccanica
Il motore è basato su quello della sportiva ZX-9R, per adeguarlo alle caratteristiche della nuova naked, l'originale motore di 899 cc è stato modificato sia nell'alesaggio (garantendo un aumento di 54 cc) sia nella distribuzione per ottenere più coppia ai regimi intermedi propri dell'utilizzo stradale, facendo così scendere la potenza massima da 141 cv a 11.000 giri a 127 CV a 10.000 giri, grazie anche alla rimozione del voluminoso airbox a presa diretta presente sulla ZX-9R.
Il telaio impiegato è un cosiddetto a diamante in acciaio ad alta resistenza, che vincola rigidamente il motore in tre punti.
La sospensione anteriore è basata su una forcella Showa upside-down (a steli rovesciati) con steli da 41mm regolabile in precarico e nel freno idraulico in estensione (solo su uno stelo).
La sospensione posteriore impiega un mono-ammortizzatore montato sui leveraggi progressivi, regolabile anch'esso solo in precarico molla ed estensione.
La frenata è garantita da una coppia di dischi a margherita all'anteriore azionati da pinze e relativa pompa radiale nel modello 2007.
Dal 2005 tutti i modelli prodotti sono dotati di immobilizer sulla chiave d'avviamento.
Terza serie
Kawasaki Z1000 del 2013
Questa nuova serie viene prodotta dal 2010, con nuovo motore, telaio, carenatura e impianto di scarico.
All'EICMA 2013 è stata introdotta la nuova versione supernaked, il cui telaio è derivato dalla Z1000 SX, che è in vendita da dicembre dello stesso anno.[1] La moto introduce il nuovo linguaggio stilistico della casa nipponica chiamato Sugomi. Le sospensioni, i freni, il motore e la parte frontale sono state totalmente modificate con i fari anteriori che ora sono a LED. Il motore da 1.043 cm3 eroga 142 CV di potenza. Meccanicamente vi sono nuovi freni della Tokico con nuove pinze e dischi da 31 cm di diametro e le sospensioni sono composte all'anteriore da una forcella della Showa. Gli pneumatici, nuovi anch'essi, di serie montano dei Dunlop all'avantreno da 120/70ZR17 mentre al retroreno sono da 190/50ZR17.[2]
Anteriore: Forcella rovesciata a cartuccia da 41 mm regolabile nel freno idraulico in estensione e nel precarico molla / Posteriore: Uni-Trak con monoammortizzatore a gas regolabile in continuo nel freno idraulico in estensione e nel precarico molla
Freni
Anteriore: Doppio disco semi flottante da 300 mm con pinze a 4 pistoncini contrapposti NISSIN / Posteriore: Disco singolo da 220 mm con pinza a singolo pistoncino TOKIKO
Primaria a ingranaggi 51/83 (1,627); secondaria a catena 15/43 (2,800)
Avviamento
elettrico
Ciclistica
Telaio
in alluminio
Sospensioni
Anteriore: Forcella rovesciata a cartuccia da 41 mm regolabile nel freno idraulico in estensione e nel precarico molla / Posteriore: Back-link orizzontale con monoammortizzatore a gas regolabile in continuo nel freno idraulico in estensione e nel precarico molla
Freni
Anteriore: Doppio disco semi flottante da 300 mm con pinze radiali a 4 pistoncini contrapposti NISSIN / Posteriore: Disco singolo da 250 mm con pinza a singolo pistoncino TOKIKO
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии