Al salone di Tokio del 1983 la Yamaha presentò il modello "RZV 500R", nel quale l'architettura del motore a V e del telaio in alluminio ricordava il modello da Gran Premio "YZR500 - OW61", derivata dalla OW60 dello stesso anno, ovvero la prima a utilizzare il quattro cilindri a V in sostituzione di quello in quadrato utilizzato fino al 1981 sulla OW54[2], portato al debutto nel Motomondiale 1982 da Kenny Roberts.
Anche se molto diversi nella sostanza, l'apparente similitudine tecnica tra i modelli conferiva alla "RVZ" un'aura di moto direttamente derivata dalle competizioni, contribuendo ad incentivare la sua appetibilità sul mercato internazionale.
Prima ancora di porre il nuovo modello in vendita, venne realizzata la versione "RD 500 LC", destinata al mercato europeo che, al fine di ridurre i costi, era dotata di telaio in acciaio e forcella anteriore senza regolazione di precarico. La "RD 500 LC" fu consegnata ai concessionari in Europa nella seconda metà del 1984, mentre per la "RZV 500R", destinata al solo mercato giapponese, le vendite iniziarono nel 1985.
Descrizione
La moto riprende il modello da motomondiale, con l'uso delle valvole allo scarico YPVS (Yamaha Power Valve System) che consentivano di ottimizzare la curva di erogazione del motore a tutti i regimi, garantendo prestazioni paragonabili a quelle dei modelli da 750cm³ con motore a quattro tempi; caratteristiche le quattro espansioni, due di esse si portavano sotto la carenatura, ai lati della sella, mentre le altre due spuntavano dalla parte inferiore sino a raggiungere la coda.
Assieme alla Suzuki RG 500 Gamma ed alla Honda NS 400 R ha rappresentato il più alto livello della produzione sportiva a due tempi, tipologia di motori che, per strategie di mercato, hanno ceduto il passo a quelli a quattro tempi.
Caratteristiche tecniche
Caratteristiche tecniche - Yamaha RD 500 LC del 1984
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.)
2085 × 705 × 1135 mm
Altezze
Sella: 780 mm
Interasse: 1375 mm
Massa a vuoto: a secco 200 kg
Serbatoio: 22 l di cui 5 di riserva
Meccanica
Tipo motore: Quadricilindrico due tempi a V di 50º, con cilindri superiori a 5 luci e inferiori a 4 luci e lubrificazione separata con pompa trocoidale
Raffreddamento: a liquido
Cilindrata
499 cm³ (Alesaggio 56,4 x Corsa 50,0 mm)
Distribuzione: lamellare mista con ammissione superiore nei cilindri e inferiore nel carter
Alimentazione: 4 carburatori Mikuni VM 26SS
Potenza: all'albero 87,17 CV a 10.250 g/min
Coppia: all'albero 6,17 kgm a 9.250 g/min
Rapporto di compressione: 6,6:1 (a luci chiuse)
Frizione: Dischi multipli in bagno d'olio
Cambio: a 6 rapporti in cascata e innesti frontali
primaria con ingranaggi a denti dritti 31/69 (2.225); secondaria con catena autolubrificata a giunti torici 15/38 (2.533)
Avviamento
a pedale sulla dx
Ciclistica
Telaio
Doppio trave e doppia culla chiusa scomponibile in tubi d'acciaio a sezione rettangolare, con telaietto saldato.
Sospensioni
Anteriore: Forcella teleidraulica Kaiaba con foderi in alluminio e steli ∅ 37 mm con sistema anti-affondamento / Posteriore: Forcellone oscillante in acciaio e monoamortizzatore oleopneumatico regolabile con 5 posizioni di precarico
Freni
Anteriore: doppio freno a disco ∅ 267 mm / Posteriore: a disco ∅ 245 mm
Pneumatici
anteriore 120/80V16 su cerchio con canale da 2.75"; posteriore 130/80V18 su cerchio con canale da 3.00"
Prestazioni dichiarate
Velocità massima
227 km/h
Accelerazione
sui 400 m da fermo 11,955 s
Consumo
medio 11,5 km/l
Fonte dei dati: Motociclismo, n.10, 1984.
Note
Nicola Andreetto, Le due tempi race replica, in EuroMoto, vol.4, n.3, marzo 2008, pp.134-135.
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