Aprilia è una casa motociclistica italiana fondata nel 1945 a Noale (VE), facente parte dal dicembre 2004 del Gruppo Piaggio. Aprilia detiene 56[1] titoli mondiali conquistati nei vari campionati da diversi piloti e con 294 Gran Premi conquistati nel motomondiale è primo tra i costruttori europei in termini di vittorie. Nel mondiale Superbike Aprilia ha conquistato 52 vittorie e 172 podi, oltre a 8 vittorie nella Superstock 1000 FIM Cup.[2]
Aprilia | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | 1945 a Noale |
Fondata da | Alberto Beggio |
Sede principale | Noale |
Gruppo | Piaggio |
Persone chiave | Roberto Colaninno (presidente) |
Settore | Casa motociclistica |
Prodotti | Motociclette Scooter |
Slogan | «#bearacer» |
Sito web | www.aprilia.com/ |
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La Aprilia è stata fondata subito dopo la fine della seconda guerra mondiale dal Cavalier Alberto Beggio, come produttore di biciclette, a Noale in provincia di Venezia; la sua sede è ancor oggi situata a Noale, ma dal 1996 la produzione fu spostata nel nuovo stabilimento Aprilia nel vicino comune di Scorzè.
Alberto Beggio scelse questo nome per la sua azienda perché era rimasto affascinato dalla Lancia Aprilia, vettura lanciata sul mercato nel 1937 dalla casa automobilistica Lancia.[3]
Nel 1960 Aprilia entra nel settore dei ciclomotori con lo Sport Uomo.
Il figlio del fondatore, Ivano Beggio, prese le redini dell'azienda nel 1968 iniziando subito a costruire un ciclomotore con un ristretto numero di collaboratori. I primi modelli con cui l'Aprilia uscì sul mercato furono i Colibrì, Daniela e Packi, seguiti dalla prima motocicletta da fuoristrada la Scarabeo, presentata nel 1970 in due cilindrate, da 50 e 125 cm³ e rimasta in produzione per quasi un decennio.
Nel 1977 si assistette alle prime vittorie significative nel campo delle competizioni, con la vittoria nel campionato italiano di motocross nelle classi 125 e 250 da parte del pilota bergamasco Ivan Alborghetti. Lo stesso pilota partecipò, l'anno successivo, al Campionato mondiale di motocross giungendo al sesto posto assoluto della classifica finale con due terzi posti conquistati nelle singole gare.
Il passo successivo nell'evoluzione dell'Aprilia fu, negli anni ottanta, quello di ampliare la gamma dei modelli offerti in vendita, dedicandosi anche ai settori del trial dell'enduro e delle moto da strada, prodotte in varie cilindrate tra i 50 e i 600 cm³. Nel 1985 venne firmato un accordo di collaborazione con l'austriaca Rotax per la fornitura di motori alla casa veneziana. È del 1986 la presentazione della Tuareg la prima moto derivata da quelle in uso nei Rally Africani.
Sulla scia dei successi ottenuti, vennero messi in vendita modelli in varie cilindrate: nella classe 50 cm³ l'Aprilia RS 50 (stradale), la ET 50 e RX 50 (enduro) e la Red Rose 50 (custom), tutte con motorizzazione Minarelli raffreddata a liquido; nella classe 125 celeberrima l'Aprilia RS 125 (stradale), la RX 125 (enduro) e la Red Rose 125 (custom), tutte con un motore Rotax, dotato di una valvola di scarico passiva a controllo pneumatico (denominata RAVE e RAVE2, successivamente sostituita con una a controllo elettronico); infine nella classe 250 la RS 250 motorizzata Suzuki, messa in commercio con le livree delle motociclette da competizione e che ottenne un vasto seguito, soprattutto tra i più giovani appassionati delle due ruote.
Per quanto riguarda la produzione di serie, gli anni novanta videro la presentazione di altri modelli destinati ad un buon successo sul mercato; si passava dalle Aprilia Pegaso, offerte nelle cilindrate 50, 125 e 650, allo scooter tradizionale Amico o a quello con ruote alte, che riprendeva il nome storico della casa, lo Scarabeo. Un altro scooter di successo è il Leonardo, motorizzato Rotax per le cilindrate 125 e 150. Successivamente, con la fornitura di motori Yamaha, il Leonardo viene prodotto con cilindrate 250 e 300.
Nel 1995 Aprilia presentò Motò, monocilindrica disegnata da Philippe Starck[4]. Nello stesso anno debuttò la RS 250 con cui Max Biaggi vinse il Mondiale Piloti della classe 250 mentre la casa motociclistica vinse il titolo Marche per la stessa categoria.
Verso la fine del decennio, nel 1998, si registrò l'entrata della casa nel settore delle maximoto con la presentazione delle Aprilia RSV Mille e della Falco, entrambe utilizzanti i motori Rotax da 990 cm³ di cilindrata con l'innovativa disposizione a v di 60°, che permette una distribuzione dei pesi a tutto vantaggio della maneggevolezza e delle ottime doti di guidabilità di questa bicilindrica.
L'anno successivo venne prodotta l'RSV Mille SP, una versione in tiratura limitata di 150 esemplari, necessari per l'omologazione nel Campionato mondiale Superbike, che fu pilotata dall'australiano Troy Corser e dal padovano Alessandro Antonello.
Il nuovo secolo si apre con l'acquisizione, nel 2000, da parte della casa veneziana di due dei marchi più famosi della storia del motociclismo italiano, la Moto Guzzi e la Moto Laverda.
La produzione di serie vede invece il lancio di modelli come la Aprilia Caponord, che richiama lo spirito di avventura dei lunghi raid, della Futura, sport tourer dal design futuristico, e della Tuono, ovvero naked sportiva su base Aprilia RSV 1000.
Nel 2004 si ha l'ultima e più recente modifica dell'assetto societario, con l'acquisizione della Aprilia e delle sue controllate da parte della Piaggio, che controlla anche la Gilera e la spagnola Derbi; da questa fusione è nato il quarto gruppo industriale più importante al mondo nel campo della fabbricazione delle 2 ruote, con una capacità produttiva di 600 000 veicoli annui ed un giro di affari di 1,5 miliardi di euro.
Dal 2006 Aprilia inizia a progettare, sviluppare e produrre in proprio i motori che equipaggiano le moto di serie, interrompendo il lungo rapporto di collaborazione con la Rotax; da quel momento tutte le moto prodotte sono, quindi, motorizzate con propulsori italiani al 100%.
Nel 2019 in occasione del salone milanese EICMA la casa veneta lancia una nuova generazione di moto di media cilindrata, la RS 660 e la Tuono 660[5], caratterizzate dal nuovo motore bicilindrico da 659 CC, telaio derivato dalla RSV4 ed elettronica basata sul pacchetto APRC con piattaforma inerziale a sei assi, acceleratore elettronico ride-by-wire; multi Riding Mode e Cornering ABS multimappa[6].
Capo dell'azienda, come presidente ed amministratore delegato, è Roberto Colaninno (presidente anche della Piaggio). Ivano Beggio è stato per un breve periodo Presidente onorario, ma dal 2006 non ha rivestito più alcun ruolo nell'azienda fondata dal padre.
Dal 1974 ha iniziato le sue attività nel mondo del motociclismo con la divisione Aprilia Racing, presentandosi al via in competizioni di varie categorie, sia su pista che in fuoristrada, e ottenendo, fino al 2015, 56 titoli iridati.
Gamma strada
Gamma enduro
Gamma supermotard
Gamma scooter
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